Meno incidenti su strada se i ciclisti si comportano rispettando il codice. Ma sono necessari più controlli e un inasprimento delle sanzioni

Lo stress da guida, che nelle nostre città e sulle nostre strade è condizione comune, aumenta in modo esponenziale quando le condizioni meteo non sono buone.

Pioggia, per non dire nebbia e neve, riducono la visibilità, causando ansia e stress, ma soprattutto pericolo per l’incolumità di chi è sulla strada, sia esso pedone, ciclista, passeggero o autista.

E le biciclette su strada specie in città quando piove ed è buio, se sono prive delle luci ed il conducente non ha indosso il giubbino rifrangente sono veramente invisibili.

Perché stress?

Perché se un conducente investe uno di questi idioti in bicicletta senza luce e senza giubbino e lo ammazza passa una caterva di guai. Per l’imbecillità e l’idiozia di incosciente, che poi muore.

Mentre oltre ai guai giudiziari si potrebbe sommare una patente ritirata o sospesa. Questo può essere un problema per tutti ovviamente, ma pensiamo a chi con l’auto lavora, sia come taxi, che come NCC o come autista privato o personale.

Allora la richiesta al Governo ed alla Commissione Trasporti che sta legiferando in materia del Codice della Strada è di analizzare i dati e capire come reprimere qualsiasi comportamento pericoloso – in primis verso se stessi- come quelli citati, ma anche come altri.

Pensiamo alle signore che vanno sul pavé a Milano con magari un bambino senza casco nel seggiolino telefonando bellamente senza auricolare. O a quelli che vanno in bici con le cuffie.  La pericolosità di queste condotte è da sanzionare assolutamente.

Certamente non è facile pensare a come comminare le sanzioni con continuità affinché questi idioti non reiterino i loro comportamenti suicidi. E questo a tutela degli stessi, ma anche della vita di chi, suo malgrado e senza colpa si trovasse coinvolto in accadimenti del genere.

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